Malattia, lavoro ….. la dieta - dott. Debora Guidi - Veterinario nutrizionista
15937
post-template-default,single,single-post,postid-15937,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,qode-theme-ver-12.1,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-5.4.2,vc_responsive

Malattia, lavoro ….. la dieta

Due momenti di vita molto diversi due situazioni apparentemente molto distanti tra loro eppure sotto molti aspetti molto simili da un punto di vista nutrizionale.

Uno degli effetti collaterali della malattia/trauma in un animale da compagnia è la mancanza di appetito aggravato dal fatto che le necessità energetiche e dei principi nutritivi dell’organismo aumentano per far fronte alla “situazione” e per lo stress a cui è sottoposto l’animale .

Il rischio è quello che si trovi in una condizione di bilancio energetico negativo e che vengano a mancare quei nutrienti soprattutto proteine ( aminoacidi) ac. Grassi , Vitamine essenziali per avere una risposta immunitaria,riparazione delle ferite,risposta alla terapia,tempo di risveglio e di sopravvivenza adeguati.

Tre sono i parametri da considerare per assicurare che il supporto alimentare sia adeguato:

  • BCS (body condition score) punteggio di condizione corporea non deve essere inferiore a 3 (scala 1-9)
  • Riduzione di peso non deve essere superiore al 5-10% ( esclusa la disidratazione)
  • Livello delle albumine del sangue deve essere adeguato. Il 50% circa della sintesi proteica quotidiana è dedicata alla produzione di albumine . Se l’animale va incontro ad una carenza proteica si riscontrerà facilmente ipo albuminemia , ma è importante sapere che l’emivita delle albumine è di circa 8 giorni e una carenza non è immediatamente evidente ( va ovviamente esclusa la presenza di un epatopatia o un male assorbimento) quindi è importante monitorare nel tempo l’animale

E’ fondamentale che la dieta sia Appetibile,Digeribile e Ben Formulata. Deve poter fornire in piccole quantità tutti i nutrienti e l’energia necessaria all’animale (sono escluse ovviamente tutte quelle patologie dove è necessaria invece una riduzione dei grassi come nelle pancreatiti .

Fondamentali sono livelli adeguati di aminoacidi come l’ arginina ,metionina,cisteina sia nel cane che nel gatto e la taurina soprattutto nel gatto, ma anche di acidi grassi come l’acido linoleico,Ac. Linolenico e Ac. Arachidonico e le Vitamine soprattutto quelle del gruppo B.

Le modificazioni della dieta dovrebbero essere fatte in modo graduale miscelando la vecchia dieta con la nuova con piccoli incrementi di circa il 25% per prevenire disturbi grastro intestinali e rendere più facile l’accettazione da parte dell’animale.

Anche gli animali da lavoro sono sottoposti quotidianamente a diversi stress oltre che sforzo fisico ,temperature estreme,tensioni psicologiche (mostre , pet terapy ecc). Stress ripetuti di bassa intensità sono considerati una componente necessaria ma senza una adeguata alimentazione possono andare in contro a delle carenze legate anche alle aumentate necessità di carico di lavoro fisico/psichico.

Diversi sono i fattori endogeni che influenzano lo stress : il temperamento,l’età,le doti fisiche e lo stato nutrizionale.

Anche in questo caso quindi la dieta è molto importante ed è sovrapponibile sotto molti aspetti alla precedente ,estremamente digeribile e di notevole densità energetica per evitare carenze e migliorare prestazioni e rendimento dell’animale.

Una dieta ricca di lipidi determina una maggiore resistenza allo sforzo in quanto determina un aumento del volume dei mitocondri nelle fibre muscolari,migliora l’efficienza di ossidazione degli ac. Grassi, favorisce il risparmio di glicogeno . E’ importante la presenza di lipidi con acidi grassi omega tre e acidi grassi a corta e media catena in quanto rispetto a quelli a lunga catena subiscono un idrolisi rapida da parte delle lipasi gastriche, molto rapida da parte di quelle intestinali,non necessitano di bile,vengono trasportati nella vena porta ecc quindi sono decisamente più digeribili e rapidamente utilizzabili da parte delle cellule.

Dovrebbe essere valutato in fine lo stress ossidativo (stress chimico) valutando i livelli di radicali liberi e della barriera antiossidante ad es. con il d-ROMs e il Bap-test che in questi animali come in quelli malati può essere molto alto per l’aumento dei processi ossidativi a carico delle cellule dei vari organi e delle membrane delle fibre muscolari per diversi meccanismi biochimici e metabolici . In questo caso sono importanti, indispensabili e raccomandate le integrazioni con sostanze antiossidanti come vit. E,vit. C , selenio,polifenoli ecc.